Microsoft Edu Day Live: l’evoluzione digitale della scuola italiana e dell’università al tempo del Covid-19

L’emergenza sanitaria, che ha cambiato le abitudini di molte famiglie nel nostro Paese, ha reso il digitale uno strumento fondamentale per tutti per non fermarsi e per non rimanere indietro. In pochi mesi, abbiamo assistito a una rivoluzione che ha cambiato in poco tempo anche l’esperienza di docenti e studenti, che hanno dovuto ripensare l’approccio all’insegnamento e all’apprendimento e applicare le proprie competenze in uno scenario completamente nuovo. È in questo contesto che si inserisce l’EDU DAY 2020, l’evento Microsoft dedicato al mondo della Scuola e dell’Università che quest’anno, in un’edizione speciale completamente digitale, ha visto l’alternarsi di interventi di importanti rappresentanti delle istituzioni del mondo dell’Istruzione, scuole, università, associazioni e aziende che hanno raccontato le sfide affrontate in questo periodo e analizzato le opportunità di crescita. Tra questi anche il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina e il ministro dell’Università e della Ricerca Gaetano Manfredi che hanno sottolineato il ruolo cruciale delle nuove tecnologie e l’efficacia della collaborazione tra pubblico e privato.

«In un momento di emergenza sanitaria in cui abbiamo dovuto chiudere le scuole per salvaguardare la salute degli studenti, dei docenti e del personale scolastico e, con loro, quella di tutto il Paese, la tecnologia ci ha permesso di accorciare le distanze, di coltivare la vicinanza, anche se in un modo diverso da quello tradizionale – ha dichiarato la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina – La didattica in presenza non potrà mai essere sostituita dalla didattica a distanza. Ma quest’ultima è stata uno strumento importante per non lasciare soli gli studenti. È stata una didattica della vicinanza – ha sottolineato – Le scuole non erano del tutto pronte ma con una rincorsa incredibile e grazie anche ai finanziamenti erogati dallo Stato per acquistare tablet, pc e connessioni, è arrivata dove non era riuscita prima. Questo patrimonio di competenze, di dotazioni tecnologiche, di investimenti economici non deve andare perduto. Dobbiamo impegnarci a trasformare questo momento di difficoltà in un’opportunità per il futuro».

«L’emergenza va inquadrata nell’ottica più ampia del processo di transizione digitale, una transizione che l’università stava già vivendo e nell’ambito della quale l’emergenza è stata un acceleratore. La nostra sfida è il digital divide sul quale stiamo concentrando molti investimenti. Finito il tempo dei bilanci, questo è il tempo della visione. Non possiamo permetterci di avere un Paese senza una connessione ad alta banda che arrivi in tutte le famiglie e che sia garantita a tutti, se vogliamo essere un Paese democratico che guarda al futuro e all’innovazione come grande leva del cambiamento. Inutile soffermarci su contrapposizioni sterili e talvolta solo ideologiche tra formazione in presenza e formazione online nell’università, guardiamo al futuro. Dobbiamo immaginare una università che continui ad essere comunità in presenza – l’Università è luogo di formazione delle idee che poi vengono trasferite agli studenti in una dinamica veloce, gli studenti sono elemento proattivo anche per la ricerca – ma che utilizzi le potenzialità offerte dalle tecnologie e dal digitale per diventare più inclusiva e capace di rispondere ad esigenze che cambiano nella società, per una società più competente e più democratica. È importante non tralasciare l’innovazione didattica, che, grazie alle nuove tecnologie – realtà aumentata e intelligenza artificiale, solo per fare qualche esempio – ci offrono la capacità di una formazione potenziata non solo nelle discipline scientifiche ma anche in quelle umanistiche. Resta, infine, da non trascurare il tema della formazione continua della quale chi lavora necessita, che non è possibile svolgere in presenza lavorando, ma indispensabile per un nuovo Paese che richiede una messa a sistema di formazione, innovazione e competenza» ha commentato Gaetano Manfredi, ministro dell’Università e della Ricerca.

L’appuntamento rappresenta la prima iniziativa di Microsoft Italia in seguito al lancio del piano di investimenti per il Paese Ambizione Italia #DigitalRestart che vede nel mondo Education e delle competenze digitali un primo importante pilastro di rilancio e crescita del Paese. Il piano infatti prevede un focus importante sulla formazione di circa 1,5 milioni di persone tra studenti, professionisti e disoccupati nel corso dei prossimi tre anni.

L’evento è stata l’occasione per presentare i primi risultati di “Emotion Revolution: Emozioni e Didattica a Distanza durante l’emergenza Covid-19”, una ricerca qualitativa di Microsoft Italia, realizzata in collaborazione con PerLAB e Wattajob, che scatta una prima fotografia degli effetti emotivi dell’emergenza Coronavirus nel mondo della scuola, tra gli insegnanti e gli studenti e che si propone di monitorarne l’evoluzione fino alla fine dell’anno scolastico.

Vediamo i principali riscontri emersi nella prima fase della pandemia.
– In generale, i docenti italiani intervistati percepiscono all’interno della propria comunità scolastica un clima sostanzialmente positivo, che raggiunge un punteggio di 2,9 su una scala da 1 a 5 e rilevano un buon livello di soddisfazione (3,9 su 5) rispetto a questa nuova modalità di didattica.
– Interesse, determinazione e speranza sono le prime tre emozioni positive provate dai docenti italiani nei primi mesi dell’emergenza; ansia, stanchezza e insicurezza le prime tre negative, provate nella fase di picco della pandemia.
– L’incertezza verso l’organizzazione scolastica futura è la principale fonte di stress per i docenti intervistati, seguita dal raggiungimento del work-life balance e dalla gestione dei carichi di lavoro.
– Il 71% degli insegnanti dichiara un miglioramento significativo nel loro rapporto con la tecnologia, che ha generato notevoli benefici nello svolgimento della professione: l’uso di strumenti digitali ha reso infatti i docenti più motivati (18%), più concentrati (9%) e più soddisfatti in generale del loro lavoro (8%).
– Lo sviluppo di competenze digitali da parte degli studenti è il primo vantaggio concreto delle lezioni a distanza secondo il 15% degli insegnanti, seguita dall’acquisizione di una maggiore autonomia nella fase di apprendimento, secondo il 9% del campione. I corsi da remoto infatti hanno permesso agli studenti, dai più grandi ai più giovani di acquisire capacità informatiche – dalla partecipazione a un meeting virtuale, alla creazione e condivisione di contenuti online – in tempi molto più rapidi, innescando un processo a valore che li aiuterà nel loro percorso futuro.
– La mancanza di strumenti e infrastrutture adeguate – connessione internet non sufficiente e mancanza di dispositivi in alcune zone del Paese – resta il principale ostacolo alla piena implementazione delle lezioni online, indicato dal 23% degli intervistati, seguito dal numero maggiore di distrazioni a cui sono soggetti gli studenti a casa, rispetto all’aula tradizionale (14%).

«In un momento storico così delicato, Microsoft Italia ha aiutato e lo sta facendo tuttora scuole e università a dotarsi in tempi rapidi di tutto ciò che è necessario per le lezioni a distanza. Non è solo una questione di tecnologia e di strumenti ma di competenze, di connettività e di inclusività. Per questo abbiamo continuato a fare ecosistema con le istituzioni, le aziende, le associazioni e con i nostri partner sul territorio con l’obiettivo comune di offrire un aiuto concreto: dalla formazione per i docenti, all’accesso facilitato alla nostra piattaforma Office 365 for Education con supporto dedicato; dalla sinergia con gli operatori per garantire connettività a quella con gli Oem per donare dispositivi a chi non li ha, fino al lavoro con le associazioni per assicurare che anche la scuola a distanza sia inclusiva e accessibile. La risposta di scuole e atenei è stata incredibile. Dobbiamo cogliere questo momento di emergenza come un’opportunità per promuovere il cambiamento: scuole e università possono integrare fisico e digitale per nuovi modelli educativi e offrire ai giovani competenze più adeguate per affrontare il lavoro del futuro e contribuire così alla crescita digitale del Paese» ha commentato Elvira Carzaniga, direttore della Divisione Education di Microsoft Italia.

Il contributo di Microsoft Italia per la Scuola digitale
Sono stati 90.000 i docenti delle scuole primarie e secondarie che nei primi due mesi della pandemia si sono avvicinati alle tecnologie per la didattica a distanza. Microsoft Italia ha avviato infatti dall’inizio dell’emergenza una serie di misure volte ad aiutare gli istituti scolastici di ogni ordine e grado a dotarsi in tempi rapidi degli strumenti digitali e delle competenze più adeguate per erogare lezioni a distanza e garantire agli studenti continuità nel loro percorso di studi: oltre a Office365 Education, ovvero un pacchetto di programmi e applicazioni tra cui Microsoft Teams, da sempre disponibili gratuitamente, anche un calendario di webinar formativi organizzati in collaborazione con gli Uffici Scolastici Regionali di 14 regioni italiane per accompagnare il corpo docente in questo passaggio verso il digitale.

Microsoft Italia ha istituito anche un servizio di assistenza dedicata – che include un indirizzo mail scuole@microsoft.com e due numeri verdi 800 917919 / 800 694269 – per aiutare insegnanti e professori a padroneggiare questi strumenti.

Infine, Microsoft Italia ha creato una sezione online all’interno del suo sito web che contiene una guida completa di ulteriore supporto per dirigenti scolastici, insegnanti, studenti e personale amministrativo insieme a una sezione dedicata a contenuti didattici sul Microsoft Educator Centre, come Minecraft Education Edition, lezioni Stem in collaborazione per esempio con Nasa e Bbc.

Microsoft e Crui insieme per accelerare la trasformazione digitale del mondo accademico
L’emergenza sanitaria ha inoltre contribuito a dare un’ulteriore accelerazione alla trasformazione digitale delle Università italiane. Grazie a un lavoro sinergico tra Microsoft Italia e Crui, risultato di un Protocollo d’Intesa ultradecennale, oltre il 70% degli atenei sta erogando i propri corsi in modalità completamente digitale attraverso Microsoft Teams, hub che unisce conversazioni, riunioni e condivisione di file in un’unica applicazione.

Attraverso Teams è stato infatti possibile ricreare aule in cui seguire le lezioni, ascoltando e vedendo il proprio professore, interagendo con lui e collaborando con i propri compagni, ponendo domande e condividendo contenuti sullo schermo o nella chat integrata. Anche gli esami e le sessioni di laurea non si sono fermate, ma si sono svolte in modalità virtuale. La collaborazione con Crui si è ulteriormente consolidata nell’ambito del progetto Ambizione Italia che vede le due parti lavorare insieme per promuovere l’innovazione dei servizi universitari, della didattica e della ricerca oltre a sostenere la diffusione di quelle competenze digitali indispensabili per preparare i giovani ad affrontare i lavori del futuro e che saranno ancora più determinanti nella fase di ripartenza.

EDU Day 2020 rientra nel quadro del Protocollo d’Intesa siglato con il ministero dell’Istruzione finalizzato alla digitalizzazione della scuola e alla diffusione della cultura digitale e ha visto la partecipazione anche dei partner Acer, HP, Intel, Lenovo e Vodafone Business che hanno contribuito al racconto attraverso la condivisione di esperienze, storie di successo e buone pratiche di scuola digitale.

Fonte: https://scuola24.ilsole24ore.com/art/scuola/2020-05-12/microsoft-edu-day-live-l-evoluzione-digitale-scuola-italiana-e-dell-universita-tempo-covid-19-190235.php?uuid=ADehs8P

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